Enrico Mentana lascia twitter e il suo un profilo con 312.570 follower.
Perché lo abbia fatto lo ha spiegato fin troppo bene. Troppi, anzi solo insulti e abuso da parte degli iscritti al social network che sotto falsi profili insultano o scrivono false notizie.
Come non dargli torto. Basta vedere la foto qui accanto dove il direttore del tg di LA7 commenta la morte di
Fabri Fibra, poi subito smentita da lui stesso. "un imbecille", così scrive si era impossessato del suo cellulare e aveva dato la "tragica", menomale falsa notizia.
E poi ci sono i veri e propri Fake o profili falsi che in modo ufficiale, negli ultimi mesi hanno pubblicato la morte in diretta di altrettanti personaggi famosi.
Marcello Lippi, Mario Draghi, Umberto Eco, Barack Obama e Dan Brown sono tutti “morti” in Twitter.
Una vera e proprie epidemia di morti di Twitter, che diverte i burloni del web e spaventa ignari utenti che prendono per vere le notizie che leggono.
Ad annunciare la morte di Umberto Eco è stato un falso profilo della Bompiani Libri News. Un tweet di morte tempestivamente smentito dalla casa editrice: “E’ stato creato un falso account Twitter Bompiani da cui è stata diffusa la falsa notizia della morte di Umberto Eco”.
Idem per Marcello Lippi morto dopo un annuncio del giornalista Massimo Gramellini. Ed anche questo caso un tweet di smentita risuscita il Lippi nazionale.
Dall’account falso di Fabrizio Saccomanni, neo ministro dell’Economia, viene postata la morte di Mario Draghi
"Dan Brown è morto in un incidente": firmato Umberto Eco. Ne avevamo parlato in un altro nostro articolo del 30 aprile.
Ed infine, come una ciliegina sulla torta i tweet letali per il presidente degli Stati Uniti partiti da Foxnews e APssociation Press.
Obama è vivo e vegeto, sano e salvo, nonostante le morti di Twitter annunciate non solo da falsi profili ma da veri e propri hacker che hanno violato gli account ufficiali.
Perché lo abbia fatto lo ha spiegato fin troppo bene. Troppi, anzi solo insulti e abuso da parte degli iscritti al social network che sotto falsi profili insultano o scrivono false notizie.
Come non dargli torto. Basta vedere la foto qui accanto dove il direttore del tg di LA7 commenta la morte diFabri Fibra, poi subito smentita da lui stesso. "un imbecille", così scrive si era impossessato del suo cellulare e aveva dato la "tragica", menomale falsa notizia.
E poi ci sono i veri e propri Fake o profili falsi che in modo ufficiale, negli ultimi mesi hanno pubblicato la morte in diretta di altrettanti personaggi famosi.
Marcello Lippi, Mario Draghi, Umberto Eco, Barack Obama e Dan Brown sono tutti “morti” in Twitter.
Una vera e proprie epidemia di morti di Twitter, che diverte i burloni del web e spaventa ignari utenti che prendono per vere le notizie che leggono.
Ad annunciare la morte di Umberto Eco è stato un falso profilo della Bompiani Libri News. Un tweet di morte tempestivamente smentito dalla casa editrice: “E’ stato creato un falso account Twitter Bompiani da cui è stata diffusa la falsa notizia della morte di Umberto Eco”.
Idem per Marcello Lippi morto dopo un annuncio del giornalista Massimo Gramellini. Ed anche questo caso un tweet di smentita risuscita il Lippi nazionale.
Dall’account falso di Fabrizio Saccomanni, neo ministro dell’Economia, viene postata la morte di Mario Draghi
"Dan Brown è morto in un incidente": firmato Umberto Eco. Ne avevamo parlato in un altro nostro articolo del 30 aprile.
Ed infine, come una ciliegina sulla torta i tweet letali per il presidente degli Stati Uniti partiti da Foxnews e APssociation Press.
Obama è vivo e vegeto, sano e salvo, nonostante le morti di Twitter annunciate non solo da falsi profili ma da veri e propri hacker che hanno violato gli account ufficiali.
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